Soggettività e questione della percezione. È incredibile come tutto sia sempre ambiguo... l'umorismo messo alla prova su qualcuno sembra almeno avere successo ad alcuni, se viene ammesso tra il pubblico. Altri sono quasi un insieme di parole casuali combinate in una frase.
Ho sentito dire più di una volta che i miei pensieri depressivi e sofferenti nei post ispirano tristezza e malinconia. Mmm... di certo non esiste un compito del genere e, se si arrivasse al dunque, non esiste nessun compito. Solo i miei pensieri, scritti su carta. Ognuno di noi ha la propria definizione di questo o quel soggetto, oggetto, emozione, sentimento... Se ci limitiamo a descriverla nel dettaglio, descrivere un cubo come in qualche modo allegro o triste è un compito dal risultato discutibile. Solo un cubo che ai tuoi occhi appare in un modo o nell'altro.
Noioso? Viso cupo e senza sorriso? Questo è già un argomento diverso con un tema sovrapposto di "perché una persona ha bisogno di una persona", il modo di presentare le informazioni e... Volevo davvero la cosa reale.
Il tuo Tetris nella tua testa non è risolto quando, seguendo una nuova figura (pensiero), ne appare sempre di più una nuova. Non puoi tirarti fuori spostando questa app Tetris in background, dove, di sicuro, riga dopo riga, il tuo Tetris terribilmente opprimente scomparirà.
Sostituisci "serio" con "divertente", "intelligente" con "strano", "lavorativo" con "ingenuo", "leggero" con "pesante" e viceversa! Esistono moltissime varianti di combinazioni di tutte queste “figure”. Sarà molto interessante il futuro, anche se all'inizio l'incertezza potrebbe spaventare. Vivere!