Adoro la pioggia. È meravigliosamente rilassante e ti immerge nel nirvana, dove hai l'opportunità eccezionale di sfogliare con calma e lentamente una pagina dopo l'altra, prima un pensiero, poi un altro, un terzo e così via. Mettere le cose in ordine, come su uno scaffale.
Ma la pioggia primaverile è un'altra cosa. Il tempo grigio, umido e ancora freddo ti fa sprofondare nella depressione e ti senti troppo pigro per alzare le braccia.
Gli ultimi giorni sono stati piuttosto interessanti... E ieri ho aperto un album, o meglio, ho trovato una pila di foto che risalgono a ±20 anni fa. Oggi non riesco più a ricordare quei giorni in modo così chiaro da capire le emozioni vissute nelle foto. Solo immagini generali, sfondi, eventi, persone... Per questo sono grato a #Instagram! In fondo, è lo stesso diario elettronico che, quando si torna indietro tra ±20 anni, si può capire l'emozione rileggendo il post.
Sulla foto ci sono diverse persone, con le quali sono legati momenti davvero indimenticabili della mia prima vita. Il cervello umano è così organizzato che le cose brutte si dimenticano presto, ma i momenti positivi e piacevoli acquistano uno speciale “sapore d'infanzia”. Involontariamente compare un sorriso.
Ancora una volta, non riesco a tracciare una riga finale logica sotto il post... lascio solo le ultime parole per augurarvi buoni sogni e un ottimo umore per il mattino seguente!